Attenzione, concentrazione e controllo.
Zanshin si traduce in “ZAN”= mantenere, “SHIN”= spirito.
Letteralmente “mantenere lo spirito all’erta”. Il vero Zanshin nasce da una concetrazione di tutti i i sensi rivolta ad un partiolare momento o ad una determinata azione, fisica e/o mentale “qui ed ora”, duratne il quale il soggetto tiene sotto controllo con lo sguardo l’avversario e si tiene a dovuta distanza da esso.
Letteralmente “mantenere lo spirito allʼerta”. Il vero Zanshin nasce da una concentrazione di tutti i sensi rivolta ad un particolare momento o ad una determinata azione, fisica e/o mentale “qui ed ora”, durante il
quale il soggetto tiene sotto controllo con lo sguardo l’avversario e si tiene a dovuta distanza da esso.
- Il momento di massimo Zanshin si verifica al termine di un combattimento (kumi) o di un kata.
- Lo Zanshin delle Arti Marziali è strettamente legato al MI Kamae (postura del corpo esterna) e Ki Kamae (postura psicologica interna).
- La perdita dello Zanshin equivale ad aprire una falla (KYO) nella propria difesa che potrebbe essere sfruttata dall’avversario per abbatterci.
- Lʼattenzione ed il controllo dello Zanshin possono essere espressi anche con le parole e le azioni che si compiono nella società civile.
Un atteggiamento non offensivo verso il prossimo, che non crea animosità e rivalse è ricco dello Zanshin di cui sopra. - Un famoso monaco diceva sempre durate la pratica dello Zazen:
“Attenzione! Attenzione! Attenzione!”